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Si definisce ritenzione urinaria o iscuria la presenza di urina in vescica conseguente ad un’incapacità della stessa di svuotarsi. La ritenzione urinaria può essere essenzialmente di due diversi tipi: incompleta, in caso di residuo di urina in vescica al termine della minzione; oppure completa, in caso di brusca insorgenza o come esito di precedente ritenzione urinaria incompleta.
A seconda delle possibili cause di insorgenza ad essa sottese, la ritenzione urinaria può essere classificata in tal modo:

  • Ritenzione urinaria ostruttiva, si ha in caso di ostacoli al passaggio dell’urina ( ad esempio ingrossamento prostatico, restringimento dell’uretra, calcoli parzialmente ostruttivi dell’uretra, stenosi del collo vescicale).
  • Ritenzione urinaria non ostruttiva, condizione che si verifica essenzialmente in presenza di un pavimento pelvico ipertonico. Questa condizione può comportare in fase pre-minzionale un inibizione del riflesso minzionale ( ovvero esitazione, disuria, minzione con impiego del torchio addominale, ritenzione urinaria di varia entità), nella fase minzionale vera e propria invece può ostacolare il flusso urinario ( ovvero ipo-validità del getto, intermittenza, residuo post-minzionale, sensazione di incompleto svuotamento).
    Della categoria della ritenzione non ostruttiva fanno parte per altro l’iperreflessia detrusoriale che causa la perdita della normale coordinazione tra detrusore e apparato sfinterico (cd. dissinerigia vescico-sfinterica),  e l’areflessia detrusoriale (vale a dire una disfunzione nella conduzione degli stimoli nervosi dalla vescica al cervello) che determina un eccessivo riempimento vescicale e mancanza di stimolo allo svuotamento.   
  • Ritenzione urinaria secondaria ad eventi traumatici
  • Ritenzione urinaria dovuta all’assunzione di alcune tipologie di farmaci (antipsicotici, antidepressivi, antibiotici, anticolinergici, inibitori della COX-2, benzodiazepine, calcioantagonisti, anestetici, rilassanti del muscolo detrusore della vescica, morfina e altri oppiacei).

Tendenzialmente in pazienti con ritenzione urinaria si riscontra con maggiore frequenza l’insorgenza di infezioni dovute a ristagno dell’urina in vescica. Inoltre in concomitanza ad un aumento della frequenza minzionale (specialmente notturna) può esservi la manifestazione di sintomi quali: difficoltà nell’incominciare la minzione, minzione dolorosa, minzione in più tempi, getto minzionale debole, tempi di attesa minzionale prolungati.

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