L’accostamento dei termini inglesi “biological” e “feedback” (retroazione biologica) esprime il concetto che sta alla base dell’espressione “biofeedback”, ovvero un sistema in grado di fornire informazioni riguardo a processi biologici non sufficientemente coscientizzati.
Tale tecnica prevede l’impiego di un’apparecchiatura strumentale in grado di registrare l’attività muscolare del pavimento pelvico grazie ad apposite sonde vaginali, anali o elettrodi di superfice, che, collegate ad un computer, trasmettono le informazioni relative al l’attività del pavimento pelvico; il computer dall’altra parte trasforma queste informazioni in segnali visivi e uditivi, grazie ai quali il paziente percepisce l’effetto della contrazione muscolare eseguita con il pavimento pelvico.
Può esserne indicato l’impiego in presenza di svariate condizioni cliniche, come in caso di:
- deficitaria presa di coscienza della muscolatura perineale;
- presenza di co-contrazioni sinergiche agoniste e/o antagoniste;
- inversione del comando perineale;
- ipovalidità perineale.