La defecazione (dal latino > defaecare ovvero purificare), è l'insieme degli atti fisiologici, volontari ed involontari, che determinano l'espulsione delle feci, raccolte nell'intestino crasso, attraverso l'ano.
Il “serbatoio” del materiale fecale ,che giornalmente viene prodotto dall’attività digestiva, è il sigma; dal sigma queste sostanze, con un processo che si ripete circa un paio di volte al giorno, giungono nella porzione superiore del retto, meglio conosciuta come ampolla rettale. Questi fenomeni danno luogo al rilasciamento dello sfintere anale interno, non sottoposto a controllo volontario del soggetto, e conseguentemente al transito del materiale fecale nella parte inferiore del retto ( c.d. canale anale). All’interno del canale anale si ha il riconoscimento della natura, solida o gassosa, del materiale fecale grazie alla presenza al suo interno di cellule sensitive ( recettori).
Successivamente la contrazione dello sfintere anale esterno, che è invece volontario, chiude l’ano, impedendo così alle feci di uscire.
La volontarietà negli individui adulti è quindi limitata alla continenza, poiché l'individuo non può agire sullo stimolo, ma può intervenire solo ritardandone (entro certi limiti) gli effetti. Il muscolo pubo-rettale appartenente al pavimento pelvico gioca un ruolo principe nella funzione della defecazione e della continenza in quanto circondando posteriormente, a guisa di fionda, il retto, contraendosi determina un'angolazione tra retto e canale anale (angolo anorettale) di circa 90° che di fatto chiude il canale anale assicurando la continenza.
Quando invece il soggetto decide di defecare, è necessario un aumento della pressione addominale (realizzato dai muscoli della parete addominale e dal diaframma respiratorio, che costituiscono il "torchio addominale"), e al contempo un rilasciamento dello sfinetere esterno e del muscolo pubo-rettale che produce un aumento dell'angolo ano-rettale che da 90° passa a 140°.
Il meccanismo descritto, permette lo scorrimento del materiale fecale e la sua conseguente espulsione. Viene considerato normale un numero di evacuazioni comprese tra 2 volte al giorno e 2 volte alla settimana. Questi parametri di “normalità” variano da persona a persona: fintanto che le feci non vengono espulse in condizioni di eccessiva urgenza (bisogno di correre al bagno), con il minimo sforzo e senza l’ausilio di lassativi, la funzione intestinale può essere considerata normale.